Essere io non ha misura

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Essere io non ha misura
a cura di Daniela Cotimbo, Sara Fico, Laura Loi, Giulia Zamperini

Ex Mattatoio, Testaccio – Roma
Dal 23 maggio al 9 giugno 2013

Artisti: Josè Angelino, Edoardo Aruta, Cristina Falasca, Ignazio Mortellaro, Franz Rosati, Sara Spizzichino, Mauro Vitturini & Arnaud Eeckhout (Void), Nicole Voltan

Fin dalle origini l’essere umano sente la necessità primaria di misurarsi con una dimensione che vada oltre sé stesso, di stabilire un legame con la contingenza: sia essa riferita al grande mistero della natura, sia intesa come evocazione trascendentale o in riferimento alle relazioni con altri individui e ai processi da essi generati (le scienze, la tecnologia…). Nel confrontarsi con la (sua) esperienza l’uomo vive di intime contraddizioni che lo conducono di continuo a rivedere il proprio modo di concepire l’esistenza o il modo di rapportarsi con essa.

Uno dei momenti principali nella creazione artistica di tutti i tempi è caratterizzato dalla ricerca di una relazio- ne tra l’io e ciò che lo circonda. Tale predisposizione ha attraversato tutte le epoche artistiche offrendo ogni volta una diversa risposta dettata dalle condizioni socio-culturali del periodo di riferimento.
Nella contemporaneità, la problematicità su questo tema è andata ampli candosi in relazione alla perdita di sistemi di riferimento che garantissero la possibilità di una de nizione universale. Da Camus a Kafka a Pessoa, dai cui versi è tratto questo progetto, tutti i più grandi autori contemporanei si sono interrogati in merito al possibile rapporto che lega l’individuo al mondo circostante nell’assurdità della sua manifestazio- ne. Torna dunque prepotentemente a farsi sentire l’esigenza di un’analisi, là dove le risposte anche in fatto artistico diventano molteplici e diversi cate. L’uomo non si pone più come unità di misura ma trae la propria dimensione dal rapporto con le cose.

Questo progetto si pre gge di coinvolgere alcune delle esperienze più signi cative nel panorama emergente, mettendo in luce uno degli elementi che le determina qualitativamente, ossia la presenza di una coscienza artistica forte che dia voce a questa ineliminabile necessità di comprensione.